Skip to main content

Autore: Centro Geode

Come aiutare i bambini ad orientarsi nel tempo

La capacità di orientarsi nel tempo è estremamente importante fin da piccoli.
I bambini che ne comprendono il valore, infatti ottengono grandi vantaggi sotto diversi aspetti:

  • imparano a regolare le loro stesse richieste: “potrai averlo per il tuo compleanno, mancano tre mesi’;
  • imparano ad organizzare i loro ricordi: “siamo stati dalla cuginetta la settimana scorsa”
  • migliorano il livello della loro attenzione per ciò che sta intorno a loro: “vedi che sono arrivate le foglie? È iniziata la primavera”.

I bambini iniziano ad avere una rudimentale idea del tempo già intorno ai 3 anni ed è proprio attraverso la ripetizione e l’esperienza condivisa che riusciranno, un po’ per volta, ad ampliarne la loro cognizione. Naturalmente lo faranno ancor più facilmente se aiutati con dei supporti visivi e con delle esperienze concrete. Vediamo insieme alcuni strumenti utili che possiamo tenere in casa.

L’angolo del tempo

L’ANGOLO DEL TEMPO è un contesto interattivo estremamente facile da creare: non richiede grandi spazi, gli oggetti con cui riempirlo sono di uso comune ma, al tempo stesso, si rivelerà estremamente utile per sviluppare, già nei più piccoli, la percezione del tempo.

Come allestire un angolo del tempo?

Allestire l’ANGOLO DEL TEMPO sopra un mobiletto accessibile al bambino è sicuramente un ottimo inizio. Basta anche un vassoietto dove il bambino potrà appoggiare ciò che la stagione gli offre:

  • in primavera metterà un mazzetto di fiori o un rametto sbocciato, una fatina di primavera, un fiore di carta colorato alla scuola dell’infanzia, un pulcino di peluches, etc.;
  • d’estate potranno esserci dei tesori raccolti al fiume durante una gita, le conchiglie, un ventaglio, un finto ghiacciolo…
  • d’autunno le foglie secche, i ricci delle castagne, una piccola zucca, dei funghetti di stoffa…
  • d’inverno un rametto spoglio, delle decorazioni con i fiocchi di neve, dei cristalli e quando è il momento anche Babbo Natale coi suoi folletti.

Già da questi esempi possiamo comprendere che l’ANGOLO DEL TEMPO ha senso se viene da un’esperienza condivisa. Naturalmente, ciò che il bimbo posizionerà sul vassoio potrà essere parzialmente modificato durante le settimane, perché ogni stagione contiene molto, sia in termini di prodotti di Madre Natura, sia come lavoretti, immagini, suppellettili vari.

Potrà capitare che i bambini vogliano mettere sul vassoio alcuni specifici elementi come, ad esempio, un sasso, una pigna o altri oggetti presenti anche in altre stagioni. Ebbene: assecondiamoli, magari spiegando che la Natura offre lo stesso elemento anche in altre stagioni. L’importante è che l’adulto faccia in modo che sul vassoietto ci sia sempre qualcosa di esattamente tipico della stagione in corso.   

Il lessico che aiuterà i bimbi ad orientarsi nel tempo

Ora arriviamo alla parte più legata al lessico. Vicino all’ANGOLO DEL TEMPO sarà utile tenere anche dei materiali cartonati e colorati che, attraverso delle immagini, rappresenteranno:

  • le quattro stagioni: ottimo è un disegno dell’albero che cambia, bimbi vestiti a seconda della stagione, paesaggi, etc.;
  • la striscia dei mesi: va bene un vecchio calendario che andrà smontato e riattaccato a formare una lunga striscia orizzontale, eventualmente con immagini a tema, dove saranno segnato i compleanni e le date importanti per la famiglia;
  • la striscia dei giorni della settimana: per ogni giorno ci saranno dei disegnini che indicheranno i pasti, le attività scolastiche ed extrascolastiche, le ore del riposo, etc.

Potremo lasciare questi materiali visivi a vista oppure metterli in una cartelletta, per prenderli ogni volta che vorremo spiegare ai bambini qualcosa che succederà nel tempo.

Ad esempio: “Tra tre giorni andremo al lago, ecco qui, sabato (e indichiamo la colonnina che corrisponde a sabato), sabato andremo al lago. Oggi è mercoledì, siamo qui vedi? (continuiamo ad indicare) Abbiamo ancora due giorni di scuola prima: giovedì (indichiamo) e venerdì (indichiamo)”.

L’adulto non mancherà di nominare anche tutti i giorni in fila, indicandoli sulla tabella, con semplicità e musicalità, come fosse una filastrocca.

Il supporto visivo

Stessa cosa faremo con il supporto visivo dei mesi quando vorremo parlare delle vacanze o di un compleanno tanto atteso.

In questo modo, nella ripetizione e nella visualizzazione, il lessico astratto legato al tempo acquisterà piano piano un valore e le parole diventeranno più facilmente rievocabili nel loro ordine.

Naturalmente è fondamentale ricordarsi che questo esercizio non è un interrogatorio né una prova di memoria! Pertanto il genitore dovrà offrire questi concetti e queste parole affinché i bambini possano, a poco a poco, orientarsi nel tempo.

Per comprendere bene l’orologio e le ore della giornata invece bisogna aspettare qualche anno in più, ovvero quando i bambini cominciano ad essere un po’ più grandicelli: solitamente si inizia verso i 6 anni. Ma se avremo creato buone basi con le stagioni, i mesi ed i giorni della settimana… tutto sarà più facile.

Ci vuole pazienza, ci vuole tempo ma il risultato sarà duraturo. Buona avventura!

Francesca Brignoli, logopedista

Adolescenti, tra cambiamenti e legami

Quello degli adolescenti è sicuramente il periodo della vita caratterizzato dai maggiori cambiamenti, fisici e psichici. Un’intensa evoluzione che modifica il sistema di valori, porta ad una ristrutturazione delle relazioni con le figure significative di riferimento, fino al debutto nella società, dove l’adolescente definirà il proprio ruolo e posto nel mondo.

Quali sono le espressioni che caratterizzano questa fragile età?

Fatico ad uscire dalla mia stanza e ho lasciato la scuola già da qualche tempo.
Sono sempre fuori casa, seguo solo le mie regole, non voglio limiti.
Non so cosa sento, non riesco a capire le mie emozioni.
Il futuro non esiste, è troppo spaventoso e lontano per immaginarlo.
Non ho bisogno di nessuno, ma vorrei che qualcuno mi vedesse.

Kaleido, laboratorio di scrittura autobiografica.

La “crisi adolescenziale”

La “crisi adolescenziale” è considerata come la risposta alla pubertà. Essa si esprime nel processo attraverso cui l’adolescente struttura e declina nel suo mondo interno tutte le potenzialità, fisiche e mentali dei cambiamenti innescati. Cambiamenti imponenti e profondi che rappresentano un notevole carico psichico, spesso faticoso da sostenere.

A differenza del passato, però, oggi tutte queste sfide gravano sulle spalle del singolo individuo, che sin dall’infanzia si sente caricato di aspettative sul suo essere speciale e unico, che già in questa età devono essere realizzate.

E i legami rappresentano il banco di prova! La possibilità di esperire relazioni inedite rispetto all’infanzia e nei vari contesti di vita (famigliare, con i coetanei ed affettiva), nonché le modalità con cui l’adolescente affronta questi turbamenti ed elabora le proprie fragilità, identificano l’andamento del processo evolutivo.

I legami: il luogo di incontro-scontro degli adolescenti

È il legame il luogo di incontro-scontro con l’altro, in cui l’adolescente si sperimenta in nuove dimensioni emotive. I luogo dove si creano relazioni di sostegno, ma anche dove, quando l’altro disapprova o ferisce, possono insorgere le proprie insicurezze.
E l’avvicendarsi di tali cambiamenti destabilizza profondamente. Il timore di non essere all’altezza e di ricevere dall’altro uno sguardo diverso dall’approvazione di cui si necessita suscitano vissuti, del registro narcisistico, quali vergogna e umiliazione, ma anche rabbia ed invidia.
Gli adolescenti paiono essere travolti da un turbinio che improvvisamente rivela ciò che nell’infanzia era rimasto sopito. D’un tratto tutto viene portato alla ribalta e richiede una buona dose di contenimento e sicurezza per poter essere affrontato ed elaborato.
Chi non ha la forza e la sicurezza interiore per poter sostenere queste sfide rischia di interrompere il processo evolutivo. E se le risorse interne dell’adolescente, bagaglio della fase infantile, congiuntamente al sostegno ambientale risultano insufficienti per contenere le tensioni, tutto ciò che è l’altro o il nuovo può essere vissuto come potenzialmente distruttivo per la propria integrità.

Ecco perché, per preservarsi da tutto ciò, l’adolescente ricerca il controllo su ciò che vive, tentando di influenzare, e talvolta distorcendo parti di sé o modi di stare con l’altro.

Nel momento in cui i dissidi e i turbamenti non solo destabilizzano l’individuo, ma lo bloccano o lo rallentano significativamente, diviene evidente quali siano i rischi:

  • i sogni si infrangono
  • le aspettative non sono più realizzabili e le paure prendono il sopravvento
  • i bisogni non possono essere dichiarati, perché se non soddisfatti distruggerebbero il Sé così fragile
  • ci si scontra con le barriere erette a propria difesa.

I sintomi e i bisogni che bisogna imparare ad ascoltare

Indipendentemente dalle modalità difensive adottate diviene evidente quel trattenere il respiro, restare in apnea sott’acqua in attesa di un segnale.
Di certo l’ascolto ed il riconoscimento sono qualcosa che manca: manca tra i pari, manca con gli adulti e manca dentro di sé. Le difficoltà, insite in questa fase di vita, necessiterebbero di essere accolte, ascoltate, invece che sminuite e respinte. Il tumulto dei vissuti dell’adolescente sembra quindi necessitare di un luogo, anche metaforico, di accoglienza e di non giudizio. Ovviamente l’ambiente familiare costituisce il primo di questi luoghi. Ma di fondamentale importanza, soprattutto in adolescenza, divengono anche le relazioni con i pari e tutti quegli ambiti dove si fa esperienza dell’altro come figura di identificazione.

Cosa significa “ascoltare un adolescente?”

Entrare in contatto con una persona nella fase del suo maggior cambiamento è un’esperienza intensa, nella quale è possibile cogliere le contraddizioni e le polarità tipiche di questa fase e saggiarne l’intensità. Si distinguono le spinte di indipendenza ed il bisogno di accudimento e gli impulsi a “fare da soli” disinteressandosi delle conseguenze. Si percepiscono le fragilità connesse al caos emotivo e la necessità di essere accettati dagli altri, oltre che accettarsi nei cambiamenti che si stanno attraversando.
Accedere ad un mondo tanto lontano da quello adulto è un processo delicato che richiede uno sguardo curioso, sinceramente interessato e privo di giudizi. È necessario predisporre se stessi ai vissuti che si riattivano del proprio percorso personale ed ascoltare le parti di sé che entrano in connessione con l’altro. Accogliere ciò che l’adolescente porta senza soffermarsi sulle inevitabili strategie difensive che possono
apparire aggressive o disinteressate, in quanto queste altro non sono che la rappresentazione delle difficoltà esperite. E al tempo stesso la spinta vitale con la quale l’adolescente sta cercando di affrontare tali difficoltà, creandosi una strada, che purtroppo a volte può prendere la direzione sbagliata.

È possibile riconoscersi in alcune esperienze o vissuti e disconoscerne altri, ma in nessun caso l’adolescente potrà lasciare indifferenti.

Gli adolescenti in viaggio verso l’età adulta

Presso il Centro Diurno per Adolescenti Kaleido è possibile scorgere la complessità di questo mondo adolescenziale e di come l’opportunità di accedere ad uno spazio “sufficientemente buono” possa riattivare la fiducia nel dialogo con l’altro, a sostegno del percorso evolutivo di ciascuno.

I ragazzi e le ragazze che frequentano il centro diurno sono accomunanti da un blocco evolutivo che si declina diversamente sulla base della propria storia e della propria personalità.

Alcuni si ritirano dalle relazioni e dagli impegni della vita, quali la scuola e la socialità, come scelta di ribellione al malessere sperimentato. O come spinta al raggiungimento di obiettivi che, tuttavia, sono stati imposti loro da altri. Sembra essergli impossibile mettersi in gioco in quanto la possibilità di venire rifiutati o criticati mette eccessivamente a rischio la vulnerabile struttura di quell’adolescente.
Altri invece infrangono le regole, sino a mettersi in pericolo, per testare quei limiti che sentono stretti e per la difficoltà nel gestire i cambiamenti che stanno avvenendo dentro e fuori di loro.

La componente emotiva influenza notevolmente i vissuti e i comportamenti. Il tumulto di emozioni che i ragazzi vivono è spesso difficile da gestire e può mettere a rischio la buona riuscita del processo di crescita inducendo a comportamenti devianti. In alcuni casi le emozioni possono essere represse e disconosciute fino a negarne l’esistenza oppure disregolate perché eccessivamente esplosive ed intrusive per governarle.
Qualunque siano le difficoltà esperite, i ragazzi sono accomunati dall’impossibilità di riconoscersi ed elaborare la propria storia e i cambiamenti in atto. L’essere protagonisti nella propria vita, novità imposta dalla fase adolescenziale, destabilizza notevolmente questi ragazzi e gli equilibri precedentemente formati, ponendo su essi un carico che spesso viene vissuto come eccessivo.

Stralci di adolescenza osservata

Nell’esperienza di tirocinio svolta presso Kaleido ho avuto la possibilità tangibile di osservare le sfumature che possono caratterizzare questo percorso di crescita.
Nel relazionarmi con i ragazzi mi sono identificata con alcune loro parti: ho condiviso le fatiche del dolore che pervade e della confusione che ne impedisce la comprensione.
Ho preso parte alla lotta in atto contro il mondo che spesso muta in una lotta contro sè stessi.
Ho visto le cicatrici delle ferite subite e l’angoscia per quelle che potrebbero venire.
Ho visto la luce della speranza, quando si riaccende prima negli occhi e poi nelle parole. L’ho vista risplendere e affievolirsi in mutamenti repentini, ma fortunatamente mai spegnersi.
Ho capito come la condivisione non avvenga solamente mediante parole dette, ma anche attraverso piccoli gesti che spesso non siamo allenati a cogliere. Per quanto infatti sia per gli adolescenti difficile rivelarsi, essi hanno le capacità e la volontà di farlo, benché di frequente con modalità diverse da quelle attese. Riescono a raccontarsi ed esprimere la loro fragilità spesso con i gesti, qualche volta con disegni, i colori e a volte con le parole.

Stralci di adolescenza raccontata

Parole che anche per i ragazzi di Kaleido sono state mezzo di espressione di parti del loro vissuto.

  • Hanno scritto di quanto la vita sia: “tutto un casino, ma possa esser un gran bel casino”.
  • Delle ferite che la solitudine provoca: “Alle elementari non conoscevo la solitudine. Ma dalle medie in poi è stato… come dire un po’ una grossa spina nel fianco perché non conoscevo nessuno e anche se mi conoscevano naturalmente, loro mi facevano sentire diverso… troppo diverso.”
  • Hanno rivelato la complessità del processo di interiorizzazione della propria storia: “Vorrei fare un’ultima riflessione. Non parlo mai del mio passato perché mi da un po’ disagio, soprattutto dolore… un’altra cosa che avrei voluto non esistesse”.
  • Hanno raccontato di quanto sia difficile sperimentare ed elaborare le proprie emozioni: “Le regine delle cose delle quali farei a meno sono, naturalmente, le emozioni. Sì avete capito bene: quelle cose strane che fanno comportare le persone in modi irrazionali seppur prevedibili”
    “Mi ricordo la rabbia nel sentirmi fuori luogo.”
    “In questi anni la persona più cattiva sono stata io, mi sono rifiutata come fossi uno sbaglio, mi sono sminuita fino a dubitare del mio valore. Vorrei poterla azzerare per poter respirare. Condanno la mia cattiveria per essere ingiusta e crudele”.
  • Hanno dichiarato il bisogno profondo di sentirsi accolti e ascoltati: “Mi ricordo il momento in cui ho cominciato a fidarmi.”
    “Mi ricordo gli abbracci, di cui ora sono probabilmente dipendente”.

Ed è solo in quel possibile spazio di incontro con l’altro dove, attraverso l’ascolto sincero, la condivisione, il confronto e non unicamente il conflitto, è possibile far accrescere le speranze, elaborare le paure e realizzare il percorso evolutivo.

“Mi ricordo e mi ricorderò sempre di questo pezzo della mia vita che ho passato a Kaleido”.
Laura Marchesi, coordinatrice Centro Diurno Kaleido, psicologa-psicoterapeuta
Vanessa Scarpello, operatore Centro Diurno, psicologa

Buone vacanze da Centro Geode

Si comunica che la Segreteria di Centro Geode resterà chiusa
DAL 14 AL 26 AGOSTO 2023
.
Informiamo che nel mese di agosto continueranno le terapie concordate precedentemente.

Per qualsiasi informazione o richiesta potete

lasciare un messaggio al tel. 035.19912410

oppure scrivere a infogeode@aeper.it

Valutazione Neuropsicomotoria

La terapia neuropsicomotoria individuale è utile quando si verificano blocchi o rallentamenti nel processo di maturazione dei bambini: disturbi dell’espressività motoria, ritardi dello sviluppo psicomotorio, ritardi cognitivi, disturbi e ritardi del linguaggio, difficoltà relazionali (chiusure, aggressività o inibizione), difficoltà comportamentali.

Il percorso terapeutico incomincia con una  VALUTAZIONE NEUROPSICOMOTORIA.

Viene fissato un primo colloquio tra i genitori e il terapista in cui viene raccolta l’anamnesi famigliare e del bambino e in cui i genitori raccontano il loro vissuto e le problematiche emerse che li spingono alla ricerca di un trattamento neuro psicomotorio.

Dopo questo colloquio conoscitivo, si fissano alcuni incontri con il bambino di osservazione.
L’osservazione nella sua globalità deve evidenziare la capacità e il potenziale del bambino nello stabilire un rapporto con l’altro; eventuali interessi e desideri;  come si muove ed agisce; se e come comunica utilizzando i mezzi che ha a disposizione… Vengono poi somministrati dei test specifici in relazione all’ età del bambino e alle sue difficoltà.

Al termine degli incontri viene fissato un colloquio di restituzione con i genitori nel quale il terapista racconta ciò che emerso durante le sedute valutative e viene rilasciata una relazione scritta.

Infine viene  proposto e spiegato il progetto riabilitativo individuale e personalizzato di trattamento, che deve necessariamente essere compreso e condiviso dai genitori.

Il percorso di valutazione neuropsicomotoria si svolge in uno spazio adeguato che favorisce gli aspetti creativi, espressivi e la formazione del pensiero del bambino.

ASSAGGI DI PSICOMOTRICITA’ – maggio 2023

Centro Geode è lieto di comunicarvi le nuove date per il mese di maggio di “Assaggi di psicomotricità”, tre incontri pensati per bambini e bambine da 1-2 anni e da 3 ai 5 anni.

I tre incontri vogliono favorire la maturazione delle competenze relazionali, affettive, motorie e cognitive. Con corde, palle, bastoni, pennarelli, tempere e stoffe i bambini e le bambine potranno sperimentare e conoscere lo schema corporeo, attraverso il mettersi in gioco.

La neuropsicomotricista di Centro Geode è la Dott.ssa MARTA FIORI.

Le date degli incontri saranno:

  • VENERDI’ 19 MAGGIO
  • VENERDI’ 26 MAGGIO
  • MERCOLEDI’ 31 MAGGIO

DALLE 16.00 ALLE 17.00 – BIMBI DA 1 – 2 ANNI

DALLE 17.00 ALLE 18.00 – BIMBI DA 3 – 5 ANNI

Per il volantino clicca qui:

Disturbi Specifici dell’Apprendimento: che cosa sono e quando fare una valutazione

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento, indicati con l’acronimo DSA, sono disturbi caratterizzati da significative difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità scolastiche, come la capacità di lettura, di scrittura e di calcolo ed interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana dei ragazzi. Vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura, calcolo, o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione, e al livello di intelligenza.

La diagnosi di DSA può essere fatta verso la conclusione del 2° anno di scuola primaria dopo alcuni mesi di training. Prima di questa età è possibile cogliere alcune fragilità che però non possono essere soggette a diagnosi.
Le difficoltà più comuni che indicano il sospetto di DSA e che necessitano di un approfondimento, si presentano quando il bambino:

  • legge in modo poco fluente;
  • legge commettendo errori;
  • sembra non ricordare o non comprendere quello che legge;
  • scrive con grafia poco comprensibile;
  • scrive con errori di ortografia che riguardano lettere sostituite, omesse o invertite;
  • ha difficoltà a imparare tabelline e ad eseguire, con rapidità e correttezza sufficienti, calcoli mentali e scritti;
  • ha difficoltà ad imparare le informazioni in sequenza (per es. giorni della settimana, mesi);
  • si distrae facilmente;
  • ha difficoltà a mantenere a lungo l’attenzione sul compito scolastico;
  • rifiuta di leggere o scrivere;
  • disturba i compagni durante la lezione.

Il Centro Geode è un centro autorizzato dall’ASL di Bergamo per la valutazione e la diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento.


È fondamentale una corretta valutazione diagnostica per comprendere se si tratta di un disturbo specifico dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia) o se la fatica ad apprendere è dovuta a cause di tipo emotivo-relazionali.

Solo un’attenta diagnosi può distinguere le difficoltà dai disturbi veri e propri dell’apprendimento, individuando i percorsi e le strategie migliorative adeguate.


Per maggiori informazioni o per prendere un appuntamento

contattaci:

TEL: 035.19912410 – infogeode@aeper.it

Valutazione logopedica

I ritardi e i difetti del linguaggio, le difficoltà della pronuncia e dell’apprendimento sono una condizione frequente nell’età prescolare e si manifestano con quadri clinici molto diversi tra loro. Se si riscontra un ritardo nello sviluppo del linguaggio del proprio bambino/a è importante parlarne con il proprio pediatra, che potrà consigliare una valutazione logopedica.

Centro Geode offre la possibilità di effettuare tale valutazione definendo il piano di intervento più opportuno.

Per poter conoscere il bambino e la patologia del linguaggio che lo riguarda, è indispensabile svolgere una valutazione logopedica mirata e approfondita della problematica che si presenta.

Il logopedista esamina le capacità conversazionali del bambino e le sue capacità di esprimersi attraverso il linguaggio tramite prove e colloqui allo scopo di individuare i suoi punti deboli e i suoi punti di forza.

La valutazione logopedica comprende un primo colloquio con i genitori per raccogliere informazioni sullo sviluppo comunicativo e linguistico del bambino e sulle sue modalità comunicative con una breve osservazione e la compilazione della sua cartella. La valutazione del linguaggio avviene sempre in contesti ludici con somministrazione di test standardizzati che permettono di comprendere l’esistenza di un ritardo e la sua entità.

Si potrà così definire il deficit di linguaggio, e si potrà avviare un percorso di trattamento per quanto riguarda il disturbo specifico se individuato (esempio deficit fonologico, semantico, pragmatico, ecc.).

Per maggiori informazioni sulla valutazione logopedica CLICCA QUI.

Se vuoi contattarci CLICCA QUI.

Assaggi di PSICOMOTRICITA’

Centro Geode è lieto di comunicarvi che da VENERDI’ 14 APRILE inizierà assaggi di psicomotricità, tre incontri pensati per bambini e bambine da 1-2 anni e da 3 ai 5 anni.

I tre incontri vogliono favorire la maturazione delle competenze relazionali, affettive, motorie e cognitive. Con corde, palle, bastoni, pennarelli, tempere e stoffe i bambini e le bambine potranno sperimentare e conoscere lo schema corporeo, attraverso il mettersi in gioco.

La neuropsicomotricista di Centro Geode è la Dott.ssa MARTA FIORI.

3 incontri a cadenza settimanale il VENERDI’ 14-21-28 APRILE

DALLE 16.00 ALLE 17.00 – BIMBI DA 1 – 2 ANNI

DALLE 17.00 ALLE 18.00 – BIMBI DA 3 – 5 ANNI

Per il volantino clicca qui:

Cantieri Educativi: link LUNEDI’ 27 MARZO 2023

LUNEDI’ 27 MARZO 2023 ore 20,45 . Dott.re Gustavo Pietropolli Charmet “L’adolescente, la sofferenza e il corpo”.

Lunedì 27 marzo ultimo appuntamento con le serate di formazioni dei Cantieri Educativi, L’età del Mutamento. In questa serata avremo la possibilità di ascoltare alcune riflessioni del Dott. Charmet.

Vi ricordiamo che sarà possibile formulare domande nella chat dedicata alla diretta in streaming per contribuire al dibattito e confronto.

L’incontro avrà inizio alle 20,45 e si concluderà alle 22,30.

Ecco il link per accedere alla diretta:

https://www.youtube.com/live/5AmVJ2IjVyQ?feature=share